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Utenze: cosa fare in caso di decesso

In caso di decesso, chi eredita un immobile deve effettuare la voltura delle utenze per la fornitura di acqua, luce e gas.

Decesso e utenze

Quando viene a mancare una persona cara, è necessario sbrigare tutta una serie d’incombenze burocratiche legate agli obblighi che il de cuis aveva assunto in vita. Una delle prime cose da fare con una certa premura è senza dubbio la voltura delle utenze. Tramite la voltura il coniuge o il figlio che continueranno ad abitare nell’immobile o che andranno ad abitarvi per la prima volta intesteranno i contratti delle utenze di acqua, luce e gas a se stessi. In questo modo cambia solo l’intestatario, non le condizioni del contratto, che resteranno le stesse che venivano applicate al defunto.

Cos’è la voltura

La voltura quindi non è altro che il cambiamento dell’intestatario dell’utenza per il servizio di fornitura dell’acqua, del gas o dell’energia, che garantisce la continuità dell’erogazione, senza che sia necessario disattivarla in conseguenza della morte dell’intestatario originario.

Attenzione però, perché quando si accetta un immobile in eredità è necessario, anche per procedere alle volture delle utenze, presentare domanda di voltura catastale all’Agenzia delle Entrate, con cui il contribuente comunica di essere il nuovo titolare del diritto di proprietà sull’immobile che gli è pervenuto per successione ereditaria.

Come si fa la voltura

Per procedere alla voltura, ossia al mutamento dell’intestazione del contratto per la fornitura di gas, acqua o energia elettrica è sufficiente che l’erede compili un modulo apposito già predisposto dal fornitore e scaricabile dal sito internet dello stesso o reperibile presso gli sportelli fisici del fornitore, in cui dichiara espressamente in forma scritta di essere l’erede dell’intestatario del contratto, allegando il proprio documento d’identità e documentazione idonea a dimostrare il suo diritto di proprietà dell’immobile servito dall’utenza. Il “titolo che attesti la proprietà, il regolare possesso o la regolare detenzione dell’unità immobiliare” può essere provato anche con autocertificazione.

Voltura e autolettura

Quando l’erede presenta domanda per la voltura, deve comunicare al gestore anche l’auto-lettura del contatore, da cui risultano i consumi del de cuius. Questa costituisce lettura di cessazione per il precedente intestatario e lettura iniziale per il nuovo titolare del contratto.

Rifiuto della voltura

Attenzione però, la voltura non è una procedura automatica. I gestori del gas e dell’energia elettrica possono infatti rifiutarsi di procedere al mutamento dell’intestatario del contratto, se il richiedente non dimostra di essere il nuovo titolare dell’immobile a cui era intestata l’utenza del de cuius o se sussistono altri motivi, comunicando all’istante, entro 2 giorni lavorativi dal ricevimento della richiesta, le ragioni del rifiuto.

Tempi della voltura

La voltura dal punto di vista pratico è un’operazione piuttosto rapida, tra la data della richiesta e quella in cui viene attivata la fornitura al nuovo utente non devono trascorrere più di 5 giorni per quanto riguarda la fornitura dell’acqua, 4 giorni lavorativi minimi per l’energia elettrica e il gas.

Quanto costa la voltura

La voltura dell’acqua, quando viene richiesta dal figlio o dalla moglie, conviventi con il de cuius, è gratuita. Il gestore quando effettua la voltura dell’acqua attribuisce il deposito cauzionale del precedente intestatario a quello nuovo. Per quanto riguarda invece la voltura dell’energia elettrica e del gas l’esercente può chiedere il pagamento dei costi amministrativi e della prestazione commerciale, come indicato in contratto, in base ai prezziari pubblicati sul proprio sito internet.

Bollette del de cuius non pagate

Quando si diventa eredi, a meno che non si decida di rinunciare all’eredità, si accettano sia i crediti che i debiti che fanno parte della stessa. Il chiamato all’eredità che accetta deve quindi fare fronte anche alle pendenze delle bollette per le quali il de cuius risulta moroso.

Interruzione fornitura e subentro

Quando muore un parente e lascia in eredità un’immobile non è sempre detto, come visto finora, che chi eredita resti o vada ad abitare in quell’immobile. Questo non significa che non si debba fare niente per quanto riguarda le utenze. In questo caso infatti, se l’erede non vuole sostenere i costi della fornitura, deve chiederne l’interruzione. Se poi in futuro dovesse decidere di utilizzare l’immobile ricevuto in eredità dovrà riavviare l’erogazione della fornitura delle utenze con il subentro, cioè attivare un nuovo contratto, senza alcun collegamento con il precedente.

Fonte: https://www.studiocataldi.it/articoli/38809-il-deposito-bancario.asp
(www.StudioCataldi.it)